La comunità intenzionale di Sunny Hill in Slovenia – vita da sogno nelle colline di Capodistria

la comunità intenzionale di Sunny Hill

Per raggiungere il villaggio di Hrvoji (si pronuncia hervoi), nelle colline Istriane, basta prendere un pullman dalla stazione bus di Capodistria con un biglietto da 80 centesimi. Nell’incantevole borgo vive un gruppo di persone che ha deciso di mettere insieme le proprie risorse e fondare una comunità intenzionale. Ho scelto di raggiungere Hrvoji perché da anni, ormai, viaggio con lentezza per visitare piccole realtà alternative in Europa.

Anch’io, come molti, sento la necessità di una vita diversa. E sono convinto che, cercando, sia possibile trovare la propria dimensione. Uno stile di vita nuovo, migliore, probabilmente più lento di quello a cui eravamo abituati.

Questa è la prima volta che visito la Slovenia e i Balcani, e siccome è la prima volta la mia testa è piena di… pregiudizi! pregiudizi che sono pronto a demolire senza alcun timore. Perchè il viaggiatore lento si butta nell’avventura, accettandola così com’è, pronto a cambiare sè stesso almeno un po’. Non sa mai quali sorprese l’attendono dietro l’angolo… ed è bello e giusto così.

Una nuova esperienza comunitaria

Della comunità che mi appresto a visitare, e di cui mi piacerebbe sperimentare lo stile di vita, non so praticamente nulla. Ho solamente visto qualche foto nella loro pagina su Voluntouring.org.

La prima cosa che mi viene in mente è stato un gruppo hippie, quelli della vecchia generazione, che girano a piedi scalzi e promuovono la pace e l’amore libero in maniera tenera ma anche un po’ ingenua.

comunità intenzionale

Poi, finalmente, li conosco meglio. E cambio idea.

Un piccolo sogno da coltivare insieme

“Mettiamo una decina di migliaia di euro a testa, compriamo un piccolo borgo da ristrutturare nelle colline dell’Istria e cerchiamo di vivere nella maniera più ecologica possibile”.

È cominciato così il percorso-sogno di sei persone che si sono conosciute tramite forum ecologisti, per poi scoprire di avere tante cose in comune e decidere di creare una comunità che hanno chiamato “Collina Soleggiata”. Il nome originale, in sloveno, è Sončni Grič  e all’estero viene presentato col nome anglofono Sunny Hill.

Il loro obiettivo è promuovere l’autosufficienza alimentare ed energetica, non solo la propria: l’idea è coinvolgere e contagiare altre comunità, per garantire il futuro delle generazioni a venire grazie ad un modello di decrescita e di sobrietà.

A piedi nudi: Nara Petrovic

Nara è uno dei più giovani membri della comunità e vive scalzo. Da decine di anni non indossa più scarpe né calzini e non si lava i denti con dentifrici e spazzolini normali. Usa piuttosto bastoncini di legno che morde e mastica. Sul suo modo di vivere naturale ha scritto diversi libri che sono stati accolti con molto successo dalla comunità slovena (e sì, anche dal suo dentista).

Nara però non è un guru spirituale, né un primitivista. Il suo lavoro non si basa su opinioni astratte, ma su studi e osservazioni. È per questo che viene invitato spesso a tenere lezioni e fare discorsi in tutta la Slovenia, e recentemente anche all’estero. Su di lui sono stati girati due documentari.

Let’s clean Slovenia in one day!

Il logo di Let's do it ItalyNel 2009 Nara è stato ideatore e coordinatore dell’evento “puliamo la Slovenia in un giorno”. Immaginate 200.000 sloveni alzarsi dal letto per andare a ripulire la propria città. Potrà sembrarvi incredibile ma è proprio quello che è accaduto. Il risultato è stato la rimozione di 20.000 tonnellate di rifiuti dalle strade e dalle discariche abusive!

Il movimento fondato da Nara e da altri suoi amici ha dimostrato che una buona propaganda educativa può rendere le persone capaci di darsi da fare e prendere parte al cambiamento. Non solo: decine di altre nazioni hanno seguito il suo esempio, e così dall’idea di una persona è nato un movimento di diffusione globale.

Sulle orme dell’iniziativa di Nara è nata in Italia Let’s do it Italy che propone ai cittadini di impegnarsi nella pulizia del proprio territorio in una stessa data, su cui punta il conto alla rovescia sul sito www.letsdoititaly.org. Allo scattare dell’ora, gli italiani risponderanno all’appello?

Una “ lussuriosa semplicità”

comunità intenzionale in Slovenia
Milena, volontaria dalla Germania, ha appena finito di costruire un “green roof”, nel giardino comunitario.

La comunità Collina Soleggiata, si fonda su un semplice credo: vivere con poco è vivere meglio.

 “La nostra semplicità ci permette di sperimentare uno stile di vita lussuriosamente semplice” spiega Manya ai giovani volontari riuniti in cucina.

Ma in cosa consiste il concetto di semplicità lussuriosa? Per i membri della comunità il lusso è l’ambiente da favola in cui vivono, con la vista sul mare e sulle colline di Capodistria, il buon cibo biologico, la gioia della convivenza, e infine la libertà di gestire il proprio tempo come si vuole. Tutto questo li fa sentire davvero privilegiati.

Lo stile di vita di Sunny Hill ricorda molto quello tribale, ma ha tutte le comodità moderne, comprendendo elettricità wi-fi e acqua calda.

I residenti di questo piccolo ecovillaggio lavorano molto, in giardino o in casa, seppur con i ritmi decisamente più lenti di quelli a cui la maggior parte delle persone è abituata. La vita comunitaria, qui sperimentata, ricorda un po’ quella monastica, che è stata per secoli un modello vincente di utilizzo delle risorse e di aggregazione sociale.

La gestione economica: una vita (quasi) a costo zero

Ogni membro della comunità partecipa all’economia della casa a seconda delle proprie possibilità. Attualmente solo uno dei soci ha un impiego al di fuori del borgo; tutti gli altri svolgono part-time i lavori più svariati, ad esempio gestendo il rapporto con esterni che utilizzano la struttura per tenere dei workshop. Nara mi spiega che ogni socio paga circa 80 euro al mese, cifra sufficiente per coprire le spese di riscaldamento, internet e elettricità.

La cucina

Per rafforzare il tessuto comunitario e minimizzare ulteriormente i costi, i membri di Sunny Hill promuovono diffusamente la sharing economy e lo scambio di servizi e conoscenze senza uso di denaro.  Ogni settimana si offrono come volontari per aiutare le fattorie biologiche limitrofe in cambio di cibo e altri beni agricoli. Questo rapporto con il vicinato ha permesso col tempo di creare una piccola rete solidale di permacultori, eco-villaggisti, imprenditori e contadini bio.

La vita può arrivare a costare poco quando si scambiano i prodotti, si auto-producono ortaggi ed energia (con pannelli fotovoltaici), e si condividono le risorse domestiche. Se questa soluzione abitativa comunitaria vi affascina, alla fine di questo post potrete trovare gli indirizzi per entrare in contatto con i residenti di Sunny Hill, conoscerli e vivere il loro stile di vita, sulle magiche colline dell’Istria

Vita comunitaria contro vita individuale

La maggior parte della gente comune fatica a credere che si possa condividere una casa –piccola o grande che sia- con altre persone. In fin dei conti, siamo stati condizionati a vivere esistenze piuttosto individuali. Eppure abbiamo vissuto per millenni insieme ad altre persone, all’interno di comunità, tribù e famiglie più o meno allargate.

Chissà che i problemi d’ansia e di depressione, oggi diffusissimi, non abbiano a che fare anche con un senso di solitudine per la carenza dei rapporti con gli altri. Forse sperimentare una vita più comunitaria, anche solo per brevi periodi, potrebbe prevenire o contribuire a risolvere questi problemi.

Così devono pensarla vari frequentatori e amici di Sunny Hill, che fanno visita alla comunità soffermandosi diversi giorni, soprattutto quando sentono il bisogno di respirare aria pulita, godere della compagnia, staccarsi dal lavoro e immergersi nella tranquillità di queste colline.

comunità intenzionale in Slovenia

–Amici della comunità e volontari internazionali seminano un campo a Sunny Hill

Significative sono state per me le parole di Manya:

“Vivere insieme ad altre persone non è affatto semplice e molte sono state le volte in cui abbiamo affrontato delle crisi. Tuttavia, se tornassi indietro nel tempo, rifarei esattamente le stesse scelte!”.

Lavorare insieme per realizzare un sogno non è affatto semplice; trovare la comunità giusta è  difficile e non esistono soluzioni perfette. Sunny Hill, ad esempio, è nato dopo la scissione con il progetto comunitario di Park Istra.

E la privacy?

Il luogo in cui abitano i membri di Sunny Hill è costituito da un grande edificio di pietra che una volta fungeva da oratorio (a pochi metri di distanza c’è una piccola chiesetta con una torre campanile che domina sui colli della valle dell’Istria e di sera viene esposta alla luce di potenti fari, che creano così un effetto molto suggestivo per chi la osserva da lontano!).

Quattro degli attuali residenti di Sunny Hill hanno per sé soltanto uno spazio non comune, e cioè una camera da letto ciascuno. Ma quando arrivano ospiti o volontari, sono felici di condividerla con loro.

Invece, Vida, ex-architetta, ha sentito il bisogno di avere uno spazio riservato. Così, investendo una quota di soldi più alta, ha fatto ristrutturare un ex-laboratorio annesso all’edificio principale, trasformandolo in una incantevole casetta. Pur essendo un’abitazione di poche decine di metri quadri (una vera e propria tiny home), dentro c’è tutto, dal bagno alla cucina.

Politica, folklore e spiritualità della comunità intenzionale di Sunny Hill

La comunità di Sunny Hill si definisce sociocratica. Una volta alla settimana residenti, visitatori, volonturisti e altri amici dell’eco-villaggio sono invitati a partecipare alla riunione comunitaria per affrontare qualsiasi problema richieda attenzione. Ad ogni riunione un facilitatore appositamente designato organizza il cerchio di persone e affida un piccolo bastone di legno ornamentale a chi vorrebbe temporaneamente prendere parola.

Altri due momenti significativi della giornata sono quelli che precedono il pranzo e la cena: tutti i presenti si prendono per mano e si raccolgono per ascoltare la descrizione del pasto che i cuochi volontari hanno preparato, seguito dal ringraziamento dei commensali. L’usanza di questo cerchio è stata recentemente introdotta da una volonturista francese che ha anche disegnato, e poi modellato, la maschera di un feticcio, lo spirito della cucina, a cui giocosamente è stato attribuito il compito di proteggere la casa e i suoi ospiti.

Tradizione della casa, infine, è il momento di raccolta e osservazione della nostra stella, il sole, mentre tramonta e viene inghiottito dal mare Adriatico, poco prima del crepuscolo.

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Lo spettacolare tramonto a Hrvoji

Ospitalità alla pari o condivisione Point of Balance.

Ci sono diversi modi per entrare a far parte della comunità intenzionale, per pochi giorni, qualche settimana, qualche mese, oppure… per sempre!

  • Ospitalità gratuita alla pari: si può offrire aiuto come volontari in cambio di ospitalità completa. Se siete iscritti su Workaway potete trovarli nella relativa lista del sito. Oppure potete scrivere a viaggiareconlentezza per maggiori info e altre raccomandazioni.
  • Laboratori & Workshop: Si può partecipare ai laboratori primaverili e estivi pubblicati sul loro sito ufficiale.
  • Visita libera: in questo caso i visitatori ricambiano l’ospitalità con una donazione libera.
  • Permanenze e soggiorno libero con la formula “point of balance”. Il contributo economico per l’ospitalità è totalmente volontario e anonimo, basato sulla fiducia e sulle possibilità economiche dell’ospite. Con queste parole, Manya spiega bene il concetto di point of balance:

“Accettiamo i contributi in base al “Point of Balance”. Il punto di equilibrio è la quantità che fa sentire bene chi dà e chi riceve. Ad esempio, si potrebbe desiderare un contributo di 50 EUR, ma in realtà chi viaggia non può permetterselo, quindi magari lascia soltanto 20 euro, e ciò va bene! Chi invece ha un reddito regolare ed è più abbiente, è incoraggiato a pagare un prezzo equo e, se possibile, una copertura in più per coloro che non possono pagare affatto. Questo è uno dei principi dell’economia del dono e finora funziona bene. Speriamo di non doverlo cambiare”.

Il denaro che incassiamo dalle donazioni, aggiungendosi alla quota mensile di ogni membro della comunità, conferisce una maggiore sicurezza di far fronte alle spese ordinarie e straordinarie.

È accettato anche il baratto, ovvero portando cibo, prodotti agricoli, strumenti di lavoro e altri beni utili.

  • Volontariato Europeo (SVE): Dal 1 ottobre 2018 per dodici mesi, il servizio volontario europeo offre a due giovani, dai 18 ai 30 anni, l’esperienza di vita a Sunny Hill, per maggiori informazioni clicca qui (potrebbe non essere più valido ma il programma potrebbe essere rinnovato ogni anno).

Sunny Hill è sostanzialmente una comunità aperta, felice di ospitare in ogni momento dell’anno. Naturalmente, qualsiasi sia la lunghezza del soggiorno che desiderate e qualunque sia la vostra proposta di scambio, è sempre buona cosa avvisare per tempo la comunità del proprio arrivo.

comunità intenzionale in Slovenia
Tempo libero a Sunny Hills: una passeggiata nella foresta, fino alle cascate “segrete”.

Conclusione

Siamo in piena crisi sociale ed economica ed i governi non sono ancora riusciti ad offrire, almeno sino ad ora, alcuna prospettiva concreta di vero cambiamento. Continuiamo a consumare le risorse e a emettere quantità crescenti di scarti industriali e viviamo sempre più soli nelle nostre città, caotiche e frenetiche. Per queste ragioni e molte altre ancora, occorre cominciare a costruire nuovi modelli sociali, economici, comunitari e produttivi alimentando una maggiore coesione fra gli individui, la cui qualità di vita è certamente maggiore in presenza di relazioni fondate sulla collaborazione e sulla solidarietà. Dopo aver conosciuto Sunny Hill, posso dire che è senza dubbio, uno degli esempi più belli e significativi di evoluzione sociale in questo senso.

Galleria fotografica della comunità intenzionale di Sunny Hill

 Contatti e riferimenti




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Viaggiatore, wwoofer e ragazzo curioso da Torino. In viaggio dal 2009, amo scrivere articoli su paesi, comunità, famiglie e villaggi ecologici dove si vivono culture e stili di vita diversi. Per saperne di più sfoglia il blog, oppure cercami su Facebook.

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